Classica

Un Mozart carioca

di Giacomo Pellicciotti

Antonio Carlos Jobim: Tom (Mercury, Polygram). ***
Nato a Rio de Janeiro il 25 gennaio 1927 e morto prematuramente a New York l’8 dicembre 1994, Antonio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, per gli amici più semplicemente Tom, è stato il compositore più ricco e raffinato che il Brasile abbia avuto. Inventore con Joao Gilberto, Vinicius de Moraes e pochi altri della «bossa nova» alla fine degli anni Cinquanta, Jobim ha poi saputo sfuggire da una troppo formale definizione di stile, grazie alla sua straordinaria musicalità. Le sue canzoni sono piaciute ai musicisti più diversi, da Frank Sinatra ai jazzmen più famosi, diventando veri e propri standard suonati da tutti. In questo prelibato libro-disco con quattro cd della bella serie dedicata ai più memorabili artisti brasiliani (da Caetano Veloso a Gal Costa) viene ripercorso il fantastico viaggio musicale di Jobim, dalle collaborazioni con Edu Lobo, Elis Regina, Chico Buarque e l’orchestra di Nelson Riddle alle celebri sedute newyorkesi con Stan Getz, Astrud e Joao Gilberto che interpretano mirabilmente capolavori come Desafinado, O grande amor, The gil from Ipanema o Corcovado. Mancano solo tracce dell’album con Frank Sinatra, certo per ragioni di diritti discografici. Ma c’è tutto il resto, che non è poco. E in ogni brano, dal meno noto al più celebrato, affiora inconfondibile la soave vena melodica dolcemente ritmata del Mozart carioca, sia che canti col filo di voce di un non-cantante denso di passione, sia che accarezzi piano e chitarra, sia che lasci soltanto evaporare uno dei suoi eleganti arrangiamenti. Un genio per sempre, Tom Jobim. 
26.07.'96

© Arnoldo Mondadori Editore-1996 
Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati

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